Arte urbana e poster al XVI Festival della letteratura mediterranea di Lucera

di Clara Amodeo

È passato un mese esatto da quando, lo scorso 23 settembre, si chiudeva il XVI Festival della Letteratura Mediterranea, a Lucera, in provincia di Foggia, dal 21 al 23 settembre. Tre giorni ricchi di appuntamenti sul tema “Segni di Ri-Conoscenza”, tre giorni durante i quali Lucera è stata luogo di riflessione e di dibattito su temi attuali ed urgenti grazie alla presenza di più di 15 ospiti che hanno contribuito a declinare, attraverso diversi linguaggi artistici e forme di scrittura, il tema scelto. Il concept scelto è stato infatti quello del programma multidisciplinare, pensato per coinvolgere dal basso la comunità attraverso performance poetiche, laboratori, contest di musica rap, incontri tra reporter ed esperti del mondo arabo, un reading teatrale. E, ovviamente, l’arte urbana.

Per quest’ultima è stato lanciato un bando, cui hanno aderito in tanti ma che è stato vinto da 25 artisti scelti da una giuria d’eccezione: VladyArt, artista nato a Catania ma dai lunghi trascorsi in giro per l’Europa, attivo principalmente nell’arte urbana effimera, installativa, situazionista, e Massimo Sirelli, art e creative director, che attraverso la prospettiva della strada impara a filtrare i linguaggi metropolitani (come le scritte, la pubblicità, gli arredi urbani, i mezzi pubblici e i rifiuti: tutto diviene per lui ambiente di ricerca e sperimentazione). Con loro l’amica Ivana De Innocentis, profonda conoscitrice di graffiti e urban art.

Ogni artista è stato chiamato a riflettere sul “dono, il sacro valore dell’ospitalità, il senso profondo del tendere verso l’altro. Le nostre comunità – raccontano gli organizzatori – non possono dimenticarsene. Scambiarsi storie, mettere in comune racconti, sedersi alla stessa tavola e condividere acqua, pane, un po’ di ombra; questo movimento innato di apertura (di braccia, mani, orecchie, occhi, sguardi) genera segni, segni positivi perché capaci di farci conoscere meglio, di farci riconoscere l’uno nell’altro. Il dono è un rito che, forse, vale la pena riconsiderare. Ogni artista potrà mettere a disposizione la propria arte per la città, donando così una piccola espressione di sé”.

Le 25 opere scelte sono successivamente state stampate su carta poster e inserite in un’installazione pubblica in piazza Duomo a Lucera. Essa ha poi fornito il naturale sfondo dell’ultimo incontro che ha chiuso il festival, quello tenuto da VladyArt e da Antonio Inzalaco di Cufù Festival con un focus completamente dedicato all’arte urbana. “Questo contest – hanno chiosato gli organizzatori – vuole essere creatività che deborda, che diventa segno, invito, ponte e messaggio. Vogliamo trasformare Lucera in un museo a cielo aperto, utilizzando ogni linguaggio e forma espressiva (musica, teatro, fotografia, street art e performance artistiche) per abbattere stereotipi e realizzare incontri attraverso scritture e visioni comuni», dichiarano gli organizzatori del Festival della Letteratura Mediterranea che da ben 15 anni ospita e fa incontrare a Lucera artisti e intellettuali provenienti dai paesi del bacino Mediterraneo”.

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