Spesso (e dallo scorso 7 ottobre ancora di più) mi ritrovo a parlare del conflitto israelo-palestinese con amici e conoscenti, non senza inevitabili tensioni da parte di entrambi. Credo che nella vita alcuni paletti siano fondamentali e, per quanto sia necessario riconoscere (e spesso vivere) le sfumature, ci sono questioni mosse da valori che per me, per la mia formazione e per la mia crescita, rappresentano dei paletti invalicabili, quei bianchi o quei neri in mezzo ai quali non c’è spazio per i chiaroscuri. E tra questi, per me, vi è l’appoggio senza se e senza ma alla causa palestinese nell’annosa questione con Israele. A maggior ragione l’appoggio alla causa di Gaza dove, ricordiamolo, da quel maledetto 7 ottobre scorso i morti sono più di 30.000 (un po’ come se i quartieri di Niguarda, Pratocentenaro, Bicocca e una piccola fetta di Isola fossero spazzati via dalla cartina di Milano), di cui oltre 11.000 sono bambini.
Da qui, oltre che da tutta la mia vita, la sicurezza che, soprattutto quando c’entrano gli amici e l’HH, i progetti a sostegno della causa vadano, a loro volta, sostenuti e spinti. Era successo a Another Scratch In The Wall e alla bellissima Grafite HB quando avevamo parlato di Gaza Is Alive nel 2019, e succede tutt’ora con Hasta 4 Gaza, l’asta benefica organizzata dagli amici di Gaza Freestyle a sostegno del popolo Palestinese.
Per l’occasione, infatti, Più di trenta artisti di fama internazionale hanno donato un’opera per contribuire alla raccolta fondi “S.O.S. Gaza” e, domani pomeriggio, domenica 10 marzo, dalle 18 alle 24, le opere donate saranno battute all’asta in un luogo che noi consideriamo casa: il Rob de Matt di via Butti a Milano (con tanto di diretta sui canali social Facebook e Instagram di Hasta 4 Gaza). Le regole sono semplici: dare un occhio ai social del progetto per conoscere gli artisti partecipanti e le opere, contattare gli stessi per richiedere il listino con i prezzi base d’asta e vedersi davanti a una birra proprio al Rob per aggiudicarsi l’opera preferita e ascoltare i maestri di cerimonia Matta Frank e Marco Laudadio con qualche bel disco. Il tutto, nella consapevolezza di dare il proprio contributo alla causa, grazie a quel meraviglioso ponte che è l’arte. Ci vediamo domani!