Tutto è pronto: gli atleti si sono allenati per mesi, i campi di gioco sono stati misurati con attenzione “olimpica” e i tedofori hanno sfilato per tutta la città di Rio de Janeiro, portando la fiaccola fino al tripode del Maracanà. E proprio lì, tra i bambini delle favelas e gli adulti dei bei palazzi del centro, ci sono anche loro, i murales. Sì, perché nella capitale carioca l’arte di strada non è solo uno strumento di rigenerazione urbana (come ci piace dire in Italia), ma un vero e proprio stile di vita che allontana i più piccoli dal degrado, facendo loro conoscere i principi della legalità, della socialità e dell’amicizia.