Un ultimo (e non indifferente) spunto fornito dal nostro Rendo. Per rivedere le puntate precedenti fate un giro su http://anotherscratchinthewall.com/tag/streetforum/
#StreetForum
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Lo scorso 16 marzo ha aperto la sesta edizione milanese di Affordable Art Fair, la mostra mercato di arte contemporanea con pezzi al di sotto dei 6mila Euro. in quell’occasione Pao, che ad AAF partecipa esponendo allo stand G4, ha scritto su Facebook : “Affordable Art Fair, classifica di quest’anno: Teschio 50 dipinti…
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In questi giorni di concitata discussione in salsa bolognese si è parlato molto della compravendita delle opere di street art. Durante le mie chiacchierate con Rendo (che sono confluite nella rubrica #StreetForum) prima, e quelle con Atomo poi, sono giunta a una conclusione: volontà dell’artista, regole di mercato e trasparenza…
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Ultimamente mi capita sempre più spesso di osservare video e foto dalla comicità involontaria in cui alcuni personaggi, cercando di spacciarsi per dei veri artisti, adottano atteggiamenti che definirei al limite del ridicolo.
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C’è chi dice panta rei e chi replica che cambiare fa schifo, o è sintomo di poca coerenza. Nonostante l’ovvietà della frase, continuo a incontrare persone che spacciandosi per colte estimatrici del mio lavoro passato, riescono a uscirsene con frasi del tipo: “Negli anni 80 facevi certe cose… Sarebbe bello se tornassi…
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Proprio nel giorno in cui inaugura la mostra “Printed matters” di Shepard Fairey alla Galo Art Gallery di Torino, Rendo parla del (naturale) spostamento di un artista dal muro allo spazio espositivo. In tanti urlano allo scandalo quando, nella normale evoluzione stilistica di chiunque faccia cultura, quello che era visto come…
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C’è chi pensa che un writer, forse un po’ sfaccendato, un giorno si svegli, si faccia un caffè e sfogliando un’agenda pressocchè vuota decida di imbracciare le bombolette e recarsi su muro in qualche zona periferica della città. Qui, mosso dal sacro fuoco dell’ispirazione, molti pensano che dipinga i suoi…
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Il viso incappucciato, le bombolette nella tasca della felpa, lo sguardo basso per non farsi riconoscere. Siamo davvero sicuri che quello è un writer? O, piuttosto, è la visione distorta che un po’ tutti ci siamo fatti di un writer, un losco figuro che “attacca” nel buio della notte? Lavorare sui muri…
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Il nostro cosiddetto movimento non è affatto, come chi lo vede da fuori pensa, composto da una comunità di individui disposti a spalleggiarsi a vicenda in nome di chissà quale spirito di fratellanza.
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Il rischio per chi fa arte, di strada soprattutto, è quella che si giochi al gioco del “chi ce l’ha più lungo”. “Che sucker quelli che fanno cose legali”, dice il bomber che sfida l’autorità. “Che sfigati quelli che fanno ancora underground”, dice l’hipster al caldo della sua galleria. Rilassiamoci, tiriamo…