“Con riferimento all’auspicio espresso verbalmente in sede di sopralluogo dai rappresentanti del Centro Sociale Leoncavallo, che i dipinti murali conservati nei locali seminterrati vengano sottoposti alla tutela dello Stato, questa Soprintendenza ricorda che i dipinti murali risultano sottoposti a tutela ope legis, ai sensi del combinato disposto degli artt. 11 e 50 del D.Lgs. 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio: essi non solo non possono essere deturpati o danneggiati, ma non possono essere staccati, e per estensione distrutti, senza l’autorizzazione della Soprintendenza”.
Così si chiude la lettera che la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Milano del ministero per i Beni Culturali ha trasmesso all’Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo per i Centri Sociali Autogestiti A.p.s., a INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana e, per conoscenza, anche al Comune di Milano, Ufficio Arte negli spazi pubblici e Municipio 2.
La notizia, per la verità, è una bella bombetta: come dicono dallo stesso Leonka, infatti, “per la prima volta, la più significativa istituzione pubblica nazionale in ambito culturale riconosce il valore storico, creativo, artistico, culturale e sociale che un complesso di opere di street art esprime nel suo contesto”. Al punto di porre loro, le opere del DaunTaun, il famoso vincolo. Si tratta di un percorso iniziato tempo fa e che noi di Scratch abbiamo seguito passo passo, grazie agli amici di Inward e non solo.