The Olympic Ring between Apollo and Daphne di Ozmo a Parigi

di Clara Amodeo

C’è da dire che quando Ozmo ci si mette sa davvero meravigliare il pubblico. Non solo per i soggetti che decide di rappresentare, ma anche per il contenuto che, spesso site specific, decide di veicolare. E sì, anche per l’estensione delle sue opere. Perché, c’è da dirlo, ogni tanto le dimensioni contano.

E’ il caso di “The Olympic Ring between Apollo and Daphne”, un intervento artistico monumentale che Ozmo ha realizzato sulle pareti esterne di un intero palazzo in un quartiere in trasformazione a Parigi. Ad aprile, infatti, in occasione del Festival Planète Périphérique, il progetto organizzato dall’associazione RAS e realizzato con il sostegno di RIVP e della Mairie du 20eme, ho dato a Ozmo la possibilità di creare un intervento artistico che si sviluppa sulle pareti esterne di un intero palazzo situato nel cuore del quartiere di Python-Duvernois, a Porte de Bagnolet, nel 20° arrondissement di Parigi. 

“Il contesto e le caratteristiche formali dell’edificio – racconta lo stesso ratista – mi hanno ispirato per questo progetto: era impossibile pensare di dipingere sulla facciata principale, piena di balconi, finestre e pilastri, quindi ho cercato di trovare una soluzione che facesse diventare questi elementi parte integrante del soggetto principale. Ossia un enorme anello rosso fuoco. Ho poi ricontestualizzato Apollo insegue Dafne e Dafne inseguita da Apollo, le statue che i fratelli Nicolas e Guillaume Coustou crearono per il parco del castello di Marly e che dal 1940 sono al Louvre”. 

Le statue, ideate e disposte in modo da compiere un corsa parallela, sono ora raffigurate sulle estremità del palazzo, una su ciascuna delle pareti laterali cieche, come dirette in direzione opposta. Sono raggiunte e avvolte dal grande anello rosso, sfumato come una scritta al neon, che domina la facciata. Questo elemento, vero protagonista dell’intervento, che si dispiega lungo le due bretelle che uniscono i balconi, può essere letto in diversi modi: è un riferimento alla trafficata périférique, la circonvallazione parigina, su cui l‘intervento si affaccia? E’ una risposta alle enormi insegne pubblicitarie poste sul palazzo di fronte? O magari rimanda a un fil rouge? Evoca forse una pista, un percorso o un’orbita? E quale un suo eventuale collegamento all’anello rosso delle olimpiadi citato nel titolo? 

A dare la risposta è lo stesso ozmo: “The Olympic Ring between Apollo and Daphne si offre al passante come un elemento di cortocircuito e armonizzazione: tra le due figure mitologiche, tra le pareti del palazzo, tra l’idea di centro e periferia, e tra la nostra percezione di street art, graffiti e arte antica e contemporanea nel contesto urbano”.

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