Dopo diversi interventi in giro per il mondo, e non prima di una lunga pausa dal capoluogo meneghino, Ozmo fa ritorno a Milano per segnare sulla mappa dell’Urban Art, locale e non solo, un’altra tappa.

L’artista di Pontedera ha infatti regalato alla città della Madonnina un’opera monumentale, perfettamente conext-specific e, allo stesso tempo, foriera delle più recenti ricerche stilistiche portate avanti dall’urban artist; e così, in Corso XXII marzo, Ozmo ha dato vita alla risemantizzazione di un’opera di uno degli artisti più iconici della storia dell’Arte, se non dell’uomo: Leonardo da Vinci. Uno sguardo perso di donna giovane e un viso dai lineamenti puliti ed eleganti non lasciano dubbio nel riconoscimento dell’olio su tavola di fine Quattrocento: si tratta di “La Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci, simbolo dello straordinario livello artistico raggiunto dal genio vinciano durante il suo primo soggiorno milanese, tra il 1482 e il 1499, alle dipendenze di Ludovico il Moro. Il volto, reso perfettamente nello stile vinciano, viene poi solcato da una lunga sinusoide rossa, una sorta di tag apposta sull’opera e dipinta proprio come se fosse stata aerografata da una bomboletta spray gigante.

Il muro è stato realizzato grazie all’associazione Street is Culture e alla cooperativa Sociale di EST – Enosteria sociale che recupera persone provenienti da contesti difficili reintegrandoli nel contesto sociale grazie ad arte e lavoro. Proprio la sua mission, portare l’arte dove questa non è fruibile, ha dato vita alla collaborazione con Ozmo e alla progettazione condivisa di un intervento d’arte pubblica. Curata da Annalisa Ferraro, con la collaborazione di RiparTIAMO Aps, l’opera è un viaggio nel lungo percorso concettuale ed estetico intrapreso proprio da Ozmo ormai molti anni fa.

Ozmo infatti è partito proprio dalla città Milano a realizzare opere di Graffiti Writing e di Street Art apprezzate in tutto il mondo e riconoscibili per la loro cifra stilistica. E, nonostante il suo recente trasferimento in Francia, è ancora saldo il legame tra Ozmo e la tradizione storica, storico-artistica e culturale italiana, e sempre vivo il desiderio di attualizzarla in opere contemporanee, pubbliche e di libera fruizione.