La quarta tappa di HollAndMe è a Torino, con le lettere di Vincent Huibers in arte Chas

di Camilla Castellani

Si è chiusa domenica 10 ottobre, a Torino, la quarta tappa di HollAndMe – Dutch Street Art In Six Italian Cities, il viaggio della creatività urbana olandese in Italia parte del più ampio programma culturale (S)punti di Vista dell’Ambasciata e del Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia in partnership con INWARD – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana e in collaborazione con alcune ACU – Associazioni per la Creatività Urbana. Qui, dal 4 al 10 ottobre scorsi, l’ACU Il Cerchio e Le Gocce ha dato spazio al lettering del graffiti artist olandese di fama internazionale Vincent Huibers.

Artista e associazione sono legati, oltre che da amicizia e stima reciproca, anche da una vibrante connessione artistica di lunga data: entrambi protagonisti attivi e rispettosi del mondo dell’Urban Art, Vincent Huibers e l’ACU Il Cerchio E Le Gocce sono infatti tra i più prolifici organizzatori di eventi (tra cui festival e jam) nei rispettivi Paesi di provenienza, in grado di calarsi e di padroneggiare, ormai da diverso tempo, le dinamiche e l’essenza stessa di un mondo tanto variegato quanto complesso. 

Foto di Michele Rossi

Ed è proprio in virtù di questa interconnessione che Il Cerchio e Le Gocce ha pensato, per l’intervento torinese, a una linea curatoriale che fosse il più fedele possibile non solo ai valori e allo stile di Vincent Huibers, ma anche agli intenti dell’intero progetto di HollAndMe – Dutch Street Art In Six Italian Cities. Open Minds See No Borders (questo il titolo dell’opera) è stata infatti ideata e realizzata assieme all’artista sulla facciata del Residence Universitario EDISU Olimpia, nel quartiere Vanchiglia, edificio popolato da una comunità di studenti particolarmente eterogenea e multietnica nella città di Torino e luogo ideale per divulgare un messaggio importante e positivo di conoscenza, uguaglianza e apertura verso il prossimo, senza distinzione di genere, etnia, età o estrazione sociale. 

«Con HollAndMe portiamo avanti un percorso dedicato all’arte urbana che ha avuto inizio l’anno scorso», spiega Stefano Musilli dell’Ufficio Cultura del Consolato Generale dei Paesi Bassi a Milano. «Le opere dei sei artisti che sosteniamo con questo progetto sono lasciti gioiosi per le comunità che, con entusiasmo, hanno deciso di ospitarle, oltre che formidabili strumenti di rigenerazione e aggregazione. Il murales di Vincent Huibers, con il suo messaggio di speranza, è un esempio di come l’arte può contribuire ad abbattere gli steccati».

L’opera, poi, porta con sé i segni di una profonda ricerca, fatta di composizione e scomposizione della lettera e di sapiente uso dei materiali, tipica dell’artista, che può contare su anni di applicazione dei dettami del Graffiti Writing nel campo dell’arte contemporanea. E così, ogni lettera di “Open Minds See No Borders” si fa portatrice di un senso di curiosità, incontro e unione di culture che abitano non solo lo stesso edificio ma anche lo stesso, intero pianeta, diventando un vero e proprio simbolo di appartenenza. La scelta dei materiali, poi, è tutt’altro che casuale: realizzata con spray, l’opera si staglia infatti su di un fondo in scala di grigi, quest’ultimo realizzato con vernici superlavabili da esterni. L’intento è quello di lanciare un messaggio chiaro, per significato e toni cromatici, inclusivo e stimolante verso l’apertura e il dialogo con il mondo intero.

Leggi anche:

Lascia un commento