Un progetto di valorizzazione diffusa delle più contemporanee forme d’arte nel territorio marchigiano, ma anche un interessante percorso di promozione del territorio attraverso quanto (tanto) quest’ultimo ha da offrire, per alimentare un turismo esperienziale positivo e in grado di attivare nuovi progetti di valore per ingrandire quella che è una vera e propria collezione, materiale e immateriale, di un grande museo a cielo aperto.
Questo è MAdAM – Museo Aperto d’Arte Marche, che si presenta, oggi, al grande pubblico come una piattaforma web consultabile da tutti gli utenti, il cui centro nevralgico è rappresentato dalla mappatura delle opere più significative d’Arte Urbana presenti su scala regionale. Si tratta di un vero e proprio spazio espositivo “aperto”, la cui collezione è oggi formata da 120 opere realizzate da 85 artisti di rilievo nazionale e internazionale, disseminate su oltre 40 Comuni delle Marche.
La mappatura proposta da MAdAM è una collezione in continuo arricchimento con l’obiettivo di creare nuovi percorsi culturali, alternativi ed esperienziali. Dunque, diventare punto di riferimento per appassionati e turisti che intendono provare una diversa tipologia di viaggio, che fa leva sull’esplorazione dell’Arte Urbana e delle più contemporanee forme d’arte presenti sul territorio. Per questo, la logica su cui si fonda MAdAM è quella del network: solo creando rete tra le associazioni del territorio, i musei istituzionali, le gallerie d’arte, gli istituti di formazione e i privati. Il senso del progetto, infatti, è quello di creare un dialogo con le risorse artistiche già presenti nel panorama culturale regionale, potenziandone le possibilità comunicative e arricchendo le collezioni stesse grazie a nuove curatele.
Non scontato, ma decisivo, è stato proprio il supporto delle istituzioni nella buona riuscita del progetto: da una parte l’apertura e l’interesse culturale verso l’Arte Urbana hanno permesso a una forma espressiva che inevitabilmente si fonde con lo spazio pubblico di avere un riconoscimento ufficiale e di rientrare a pieno titolo in un patrimonio artistico condiviso e legittimato. Dall’altra, la consapevolezza dell’importanza artistica di questo movimento ha portato una vera e propria volontà di inglobare opere di questo tipo nel patrimonio culturale che caratterizza e dona identità al territorio, oltre che nell’offerta turistica regionale. La sinergia e la collaborazione tra le molteplici realtà territoriali coinvolte, poi,è stato il necessario coronamento di un progetto volto alla valorizzazione delle risorse regionali.
Di fondamentale importanza è, anche, il Comitato Scientifico – entità preposta alla validazione delle opere che fanno parte di MAdAM, composto da sei esperti del settore, insomma, tra i quali la presenza di professionisti che sul territorio sono nati e cresciuti è elemento identificativo e valorizzante: MAdAM, infatti, nasce anche per dare una risposta alla necessità di mostrare come un territorio ricco di talento e capacità possa saper strutturare una realtà flessibile, dinamica e soprattutto proiettata verso il futuro al fine di arricchire l’offerta artistica culturale del territorio e di restituire strutturalmente allo stesso i benefici che da esso ne derivano. Esso è infatti composto da: Michele Trimarchi, professore ordinario di Economia Pubblica ed esperto economico in progetti di cooperazione culturale internazionale, Valeria Arnaldi, giornalista, scrittrice romana e curatrice di mostre di arte contemporanea in Italia e all’estero, Mirko Pierri, fondatore del collettivo a.DNA, è un esperto, ricercatore e curatore di Arte Urbana, Gabriele Tinti, poeta, scrittore e critico d’arte originario di Jesi (AN), Nicola Alessandrini, curatore e illustratore e Urban Artist di Macerata e Gabriele Arruzzo, artista romano con base a Pesaro.