Metallo & Cemento: a Milano è nata una nuova fanza!

di Camilla Castellani

Dobbiamo ammettere che lo abbiamo rincorso per un po’, senza mai trovarlo. Poi, una foto su Instagram ci ha messi in contatto: il lancio della presentazione del documentario “Metallo e Cemento” presso Vetra Navigli X Recicli, gestito da amici. Ma è stata la piazza, quella reale, a farci finalmente incontrare di persona: la mente di Metallo & Cemento, fanza fresca fresca targata 2021, era presente, come noi, alla vernice della mostra “Vibrations” di JonOne, qui a Milano. E da quel momento è stata subito amicizia. Per questo, in attesa della presentazione di stasera dalle 19 alle 21 presso Vetra Navigli X Recicli, abbiamo fatto qualche domanda alla crew di Metallo & Cemento.

“Metallo & Cemento” è un viaggio alla ricerca di immagini, parole, contraddizioni e conflitti di una tradizione in continua evoluzione. Ti va di spiegarci questo viaggio?
Metallo & Cemento è un viaggio all’interno di una cultura che cambia nel tempo in base alla società. E’ un viaggio mentale che può essere immaginario oppure reale, dove è possibile ripercorrere i sentieri più nascosti di un mondo selvaggio, costruito sulle basi di regole non scritte che se non conosci ti consiglio di avanzare piano piano.   

Che connessioni e che interferenze ci sono tra questi quattro termini?
Con queste immagini, parole, contraddizioni e conflitti, voglio portare lo spettatore con me come se fossi una guida turistica che conosce i luoghi più oscuri come le sue tasche. Le immagini sono angoli formati da ponticelli e muretti, che guardo come fossero scenografie naturali a disposizione di tutti. Ogni immagine è accompagnata da rumori e parole, arrabbiate, coraggiose, e libere e quando non rispettano le regole possono dar vita a contraddizioni e conflitti.
Sono quattro parole collegate da una sequenza tipo: “Guardo una cosa, commento, cerco di spiegarmi (arrampicarmi sugli specchi) prendo le botte”. 

Nel teaser di YouTube spieghi l’obiettivo di “Metallo&Cemento” di parlare di (e con) i writers cercando di capire cosa li spinga a rischiare così tanto per dipingere il proprio nome (o, meglio, identità) nelle e sulle città. Tu cosa ne pensi? Come risponderesti a questa domanda se la facessero a te?
Per quello che ne so io, il writer non scrive un’identità, scrive il suo nome e basta! Come dice Esa: “può essere bello, brutto, simpatico, aggressivo…” Ha bisogno di scrivere e di leggere il suo nome in giro per sentirsi bene con se stesso. Mi piace cercare di capire il perché delle cose, diverse esperienze possono condurre individui a vivere in situazioni comuni. Fare tante tag o firme in giro mi permetterebbe di entrare nella testa di molte persone, siamo tutti alla ricerca di un pò di fama e a tutti piace veder rosicare il nemico.

Metallo e Cemento sono le due parole che descrivono al meglio il ramificato mondo del Graffiti Writing: il cemento, il centro – la città come motore propulsore – e il metallo – i rami che portano questa forza creativa, umana, sociale e anche politica in giro per il mondo. Sbaglio? Tu come definiresti il Writing?
Grazie per “sono le due parole che descrivono al meglio il ramificato mondo del Graffiti Writing”! Io differenzio i graffiti dal writing. I graffiti per me sono dei disegni che possono essere composti da lettere e pupazzi. Nei graffiti la tecnica viene elevata a livelli altissimi se vogliamo anche accademici. I graffiti possiamo vederli su muri quasi sempre legali.
Il writing è l’elemento più selvaggio e un esempio classico ne è il bombing: un colore per il riempimento un colore per il contorno delle lettere. Un altro elemento del writing è la tag, che deve essere leggibile e stilosa. Il cemento sono i muri della città per dipingerli devi rischiare un botto perché sei più in vista rispetto al metallo cioè un treno in yard dove non ti vede nessuno a meno che non ti becchi il security con le mani nel sacco. I graffiti sono i disegni bellissimi spesso sono i più “vecchi” a farli, il writing sono i giovani più pazzi e incazzati.

Quando la carta incontra il web. Le fanzine sono nate e cresciute in un momento storico e in un ambiente in cui il digitale non esisteva, o comunque non come adesso. Quali sono secondo te pregi e difetti di questo incontro?
Il web oggi è di vitale importanza per chiunque voglia creare un qualcosa e farsi conoscere.
I pregi di questo incontro per quanto riguarda la mia rivista sono:
1- grazie alla pagina Instagram ho potuto far conoscere “Metallo & Cemento” anche a distanza, sono riuscito ad arrivare a persone residenti all’estero interessate al mio prodotto.
2- su YouTube ho caricato un video in cui sfoglio la rivista, questo ha permesso a chi era interessato al prodotto di poterlo vedere in anteprima.
Il cartaceo oggi è stato rivalutato parecchio, molti vogliono avere una copia fisica per collezionarla come ricordo. In un momento storico in cui tutto e digitale e veloce come dice anche Roman Froz dei Bandits, mettiamo like a caso, siamo sempre di fretta e non leggiamo più niente. Il bello di tornare al cartaceo è quello di fermare il tempo un attimo e poter emozionarci come facevamo anni fa.

Fanza is not dead. Le fanzine sono un prodotto – per non dire “regalo prezioso” – della cultura underground. Come sono cambiate nel tempo? Io credo ci sia ancora (e sempre) bisogno di questo modo di fare editoria dal basso. Tu come la vedi? In qualche modo ci saranno sempre?
La cultura underground muore e risorge in base ad alcune azioni compiute da noi.
Muore quando io non organizzo nessun evento. Risorge quando io organizzo un evento e riesco ad invitare persone come me prese bene e quando uniamo le forze invece di tenerci a distanza.
Oggi un “regalo prezioso” può avere una qualità elevatissima, grazie alle varietà di stampa e grammatura di carta, conoscendo il mondo della stampa è possibile creare un prodotto che si differenzi dal resto, underground ma di qualità.
Sono sicuro che ci sia bisogno di questa editoria dal basso e spero che con il tempo possa crescere in modo da chiamarla editoria e basta. Credo che esisterà finche ci saranno le persone che credono in qualcosa che non sia collegato ad un ritorno economico, persone grintose spinte dalla passione e dalla voglia di mettersi in gioco giorno dopo giorno. 

Da cosa è nata l’idea di fare un documentario di presentazione di “Metallo&Cemento”? Negli anni, più o meno amatoriale, si è creata una vera e propria (forse inconsapevole) cinematografia documentaria del Writing. Sbaglio? Possiamo dire lo stesso della fotografia?
In principio la mia idea era caricare subito il video su YouTube perché non vedevo l’ora di ricevere un riscontro e critiche dai miei amici. L’idea della proiezione è di un mio amico che si chiama “Ste Grancasino” aka Stefano Murelli e la prima proiezione è stata un successone. Alla proiezione ero seduto davanti e per tutta la durata del documentario non mi sono mai girato per vedere quante persone c’erano per paura che ci fossero poche persone. Alla fine della proiezione tutti hanno iniziato ad applaudire ed ho capito che c’era un botto di gente per me e per il mio documentario.
Nella seconda proiezione, rispetto alla prima ho aggiunto l’intervista a Robin dei Lordz of Vetra, creatore del documentario numero uno degli anni Novanta “Nero Inferno”: il documentario verrà proiettato sabato 2 ottobre da Vetra Recicli, in Corso Manusardi 3 Milano zona Navigli. Quando devo girare un video preparo uno story board da seguire durante le riprese, quasi sempre modifico le mie linee guida durante le riprese perché durante l’azione mi piace molto improvvisare oppure mi vengono in mente tante idee più fresche. Per quanto riguarda la fotografia o sei bravo oppure fai schifo, non puoi aggiustare niente durante il montaggio una foto può essere paragonata alla tag o al bombing solo outline. Quando scatto una foto cerco di viverla come se avessi la pellicola, non mi va di fare mille scatti a caso e poi scegliere la foto più bella.

Su Instagram scrivi: «”Metallo & Cemento” è una fanza dedicata ai graffiti». Ma c’è qualcosa di più? Mi riferisco al teaser e al documentario di presentazione. Ci saranno altri prodotti digitali e non in futuro?
C’è sempre qualcosa di più in quello che faccio perché non mi sento mai soddisfatto, per questo cerco di alzare l’asticella ad ogni nuovo progetto, sia per quanto riguarda l’attrezzatura (che è tutta mia) sia per la tecnica e qualità generale (faccio sempre tutto da solo).
Questa è la notizia esclusiva che ancora non ho detto a nessuno, dal primo di ottobre “Metallo & Cemento” diventa marchio registrato, mi piacerebbe fare una mostra però ancora non voglio svelare il mio progetto.

Leggi anche:

Lascia un commento


Hacklinkganobet
ganobet giriş
casibom güncel giriş
Hair Transplant istanbul
da pa kontrolü
Vozol Puff
iqos terea
instagram takipçi
takipçi
antalya escort
ankara escort
bursa escort
izmit escort
viagra
kavbet
bahçelievler nakliyat
istanbul evden eve nakliyat
istanbul bahçelievler evden eve nakliyat
hair transplant
istanbul anlık haberler
jojobet güncel giriş
jojobet
matbet giriş
betwoon giriş
deneme bonusu
deneme bonusu veren siteler
deneme bonusu veren siteler
grandpashabet
bonus veren siteler
grandpashabet güncel giriş
grandpashabet
grandpashabet
grandpashabet
grandpashabet
Matadorbet
deneme bonusu veren siteler