Dopo anni trascorsi tra l’Europa e il Canada (oltre ad altre destinazioni spuntate sul mappamondo), Gola Hundun torna a casa. É infatti la sua città natale, Bellaria Igea Marina in provincia di Rimini, “l’habitat” del suo nuovo progetto: “Effetti dell’azione incosciente”, è un grido di denuncia sugli effetti del turismo di massa nella Riviera Romagnola, oltre che una vera e propria battaglia per la salvaguardia dell’ambiente.

L’iniziativa locale viene infatti declinata dall’artista su scala globale: Gola Hundun, che da sempre indaga il rapporto tra essere umano e biosfera (o, più in generale, con l’ambiente che lo circonda, anche quello urbano e cittadino) realizza un’opera che, patrocinata dalla municipalità e organizzata dalla Fondazione VerdeBlu, è stata destinata alla facciata del Palazzo del Turismo; ossia esattamente dove una pineta costiera circondava un piccolo convento, prima di essere demolito per la costruzione del nuovo edifico – simbolo del boom economico e sinonimo di turismo di massa (aka poca lungimiranza che ogni anno costa un sempre maggiore deterioramento dell’ecosistema). Così, la barriera corallina di Gola Hundun va via via scomparendo: la facciata è un progressivo sbiadirsi, da florida e coloratissima – forma di vita tra le più complesse esistenti – il Mare dei Coralli, acidificandosi, si riduce a scheletro fino a dissolversi completamente nel colore bianco.

E se i vaghi ricordi liceali non mi ingannano, “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, mantra necessario nella narrazione di Gola Hundun: il crack ecologico e climatico che stiamo vivendo oggi è una diretta conseguenza di uno smisurato ego umano che troppe volte ancora stenta ad arrestarsi.
