Alla Key Gallery apre Urban Connection – Collective Exhibition

di Clara Amodeo

Ripartire significa due cose: da una parte che c’è stato uno stop, un fermo, un ostacolo, qualcosa che ha momentaneamente bloccato la strada che si stava percorrendo. D’altra parte, tuttavia, ripartire significa anche riaccendere i motori, mettere in circolo nuove idee e, seppur lentamente, riprendere da dove si era lasciato. E al di là di facili retoriche, è proprio quello che in questo periodo settembrino sta capitando a tante attività culturali che stanno ricominciando a progettare dopo mesi passati a fare i conti con la pandemia. Pandemia che non solo ha toccato le questioni più strettamente commerciali ma che ha anche bloccato le persone, andando così a incidere su progetti, creatività e idee.

“Restart”, dunque, diventa non uno slogan ma un vero e proprio invito a riprendere da dove si era lasciato, dalle passioni di sempre che, nel caso della Key Gallery, si possono riassumere in due (solo apparentemente) semplici parole: Urban Art. Ecco perché, fino al 5 novembre, la mostra “Urban Connection – Collective Exhibition” propone un mega viaggio tra artisti, stili e tendenze che hanno scritto la storia del movimento a Milano: dal punk al writing, dagli stencil al lettering, fino ad approdare allo skate e alla street art, senza ovviamente tralasciare un passaggio sulla tattoo art.

Mettere il naso in galleria in questo periodo significa immergersi tra linee, colori e tecniche che hanno fatto la storia dei muri e delle strade meneghini: partendo dal cerebro fritto di Paolo Dolfini (coi contemporanei Davide Tinelli in arte Atomo e Giacomo Spazio) e arrivando ai soggetti fumettistici del giovane trio degli Art of Sool, Consiglia mette in mostra le lettere di KayOne, FlyCat e Styng253, i segni distintivi della premiata ditta Bo130 e Microbo, le immagini storiche di Morkone, Pao, SeaCreative, GGT e NemO’s, le linee dei tatuatori Mambo e Antikorpo e le foto di Serena Maisto. E, ancora, Abbominevole, Clara Cloro, Elfo, Luca Font, Olivia Gozzano, Manu Invisible, No Curves, Omino 71, Rancy e Kevin Zamarian.

Un assembramento, insomma, che, per fugare ogni dubbio, si consuma solo sui muri della galleria.

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