AmAbilità: saracinesche contro la violenza di genere nell’incontro tra Libere Sinergie e IED

di Clara Amodeo

Galeotto fu Scratch nella bella collaborazione tra IED a Libere Sinergie. Ma niente amori danteschi alla Paolo e Francesca: qui, a febbraio 2020, sui tavoli del Tempio d’Oro, è nata una collaborazione forte per gridare “NO” alla violenza di genere. 

L’Istituto Europeo di Design e l’Associazione Libere Sinergie, a inizio luglio, hanno così dato avvio ad AmAbilità, progetto di sensibilizzazione sulla violenza di genere coordinato da Martina Sironi e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità. Il nome, non a caso, nasce dalla fusione di due parole, “amare e abilità”, per un progetto che riguarda l’abilità di amare e di farsi amare, rispettando sé stessi e gli altri. “È un progetto – spiega Martina Sironi – che in chiave artistica e grafica vuole ricordare che l’amore e il rispetto non sono a intermittenza. È un progetto che vuole rafforzare l’informazione sul territorio e il supporto a chi ne ha bisogno.”

AmAbilità nasce dalla periferia milanese e abbraccia tutti i municipi della città di Milano attraverso la creazione di un percorso di luoghi riconoscibili e vicini al tema, non a caso realizzato sulle saracinesche dei negozi, molti dei quali hanno dovuto fare serrata di fronte all’emergenza Covid. L’arte diventa così veicolo di creazione e divulgazione per contrastare ogni sorta di abuso e per diffondere una sempre maggiore idea di rispetto, con l’obiettivo di allargare il bacino d’utenza e d’interesse su un argomento così caldo e dibattuto di ormai troppo tempo. 

Così, insieme con la colorazione di rosso (colore simbolo della lotta alla violenza) delle panchine metropolitane e alla realizzazione di murales con i ritratti delle donne che hanno combattuto per i diritti di tutte e di tutti (la prima opera completata prima del lockdown ha infatti portato la firma di Nabla e Zibe, sulle mura del Teatro Pacta in via Ulisse Dini), Libere Sinergie ha coinvolto un team di studentesse e studenti dello IED di Milano per creare opere che verranno dipinte su 20 saracinesche di esercizi commerciali milanesi.

Tre delle opere vincitrici – scelte da una giuria preliminare di cui abbiamo fatto parte anche noi di Scratch – hanno già illuminato le saracinesche del ristorante “A casa di Rucci” alle Terrazze, lo studio di architettura di Donatella Ronchi in via Comune antico angolo via De Marchi e il bar “Vecchia Sciesa” nell’omonima via (piazza Cinque Giornate) nonché la medesima della sede IED della città. Coordinate dai professori Giuseppe Liuzzo e Davide Sottile, le prime tre autrici a dare vita ai loro artwork sono state Francesca Cassani, Suzan Amato e Chiara Colturi. 

Se è quando le luci si spengono che le violenze si fanno più feroci, allora gridiamo più forte quando le saracinesche si abbassano e le strade si svuotano.

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