È dalla costante ricerca sulle possibili convivenze tra uomo e natura che trae ispirazione “Tieneme Ca’ Te Tengo“, l’ultimo impegno di Jerico Cabrera Carandang per il progetto Assafà – A Social StreetArt Festival Affair – che, aprendosi all’invito dei ragazzi del LET “La Tenda”, ha interpretato il valore della “reciprocità” con un lavoro delicato ma carico di contenuti.
Un imponente intervento urbano pensato come parte di un processo artistico e sociale di grande significato territoriale. Una grande opera sull’ascensore del Rione Sanità di Napoli che accompagna l’intera comunità nei più intimi processi creativi dell’artista; un’immagine simbolo che oggi si eleva sulla piazza del quartiere, un abbraccio come manifesto di una tensione capace di spingere e sostenere, tutelare e proteggere.
Processo creativo come strumento di una sottile ricerca su contenuto, forma ed ambiente che l’artista ha affrontato sia sotto il profilo compositivo, realizzando due figure in completo abbandono incorniciate da una natura spigolosa e avversa, sia sotto quello stilistico grazie alla continua ricerca tra le poetiche proprie dell’espressionismo e le infinite possibilità dell’astrazione pittorica; in grado di guidare il pubblico in un aperto dialogo tra estetica e contenuto dell’arte.
“Dalla terra al cielo – scrive Elena Nicolini – l’intervento di Jerico si rivela come contrasto tra il più evidente caos dei gesti pittorici e l’armonia dei sentimenti che l’autore riversa nell’opera. Un’importante azione resa possibile grazie al contatto con un pubblico che quotidianamente ha partecipato al lavoro, condividendo pensieri che di certo hanno arricchito l’artista rivelando poi tutte le emozioni vissute durante l’intero processo. Eterna altalena tra un legame d’amore ed un cuore spezzato, un significativo contrasto tra le cose che abbiamo e quelle che sono perdute”.
Non è un caso. Il progetto Assafà è il primo festival di social street art della città di Napoli, promosso dall’Assessorato al Welfare del Comune di Napoli e a cura del team di esperti di Inward Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana.
Il progetto coinvolge 1700 tra bambini e adolescenti guidati da 220 educatori e operatori sociali per un totale di 26 laboratori di educativa territoriale diffusi sul territorio cittadino (così come sono 26 le parole chiave prescelte da ognuno). Si tratta di valori universali condivisi da tutti i beneficiari e poi trasformati in grandi murales da street artisti italiani di fama internazionale: Alterità; Accoglienza; Cambiamento; Prospettiva Gioco; Integrazione; Ascolto; Diritti; Attesa; Fiducia; Amore; Partecipazione; Libertà; Sfida; Emancipazione; Memoria; Rispetto; Reciprocità; Rinascita culturale; Cura; Bellezza; Vitalità; Comunità; Inclusione; Sensibilità; Ambiente.