Nessuna retorica, nessuna sterile celebrazione, nessun “o tempora, o mores”. Ma rivendicazione, affermazione continua, ostinata propensione verso contenuti impegnati e impegnativi, veicolati, a loro volta, dai poster, come solo CHEAP sa fare.
Così CHEAP street poster art e Resilienze Festival ha portato, dal 12 al 15 settembre scorsi per le strade di Bologna, “UDHR – posters for Human Rights”, il progetto che, curato da Dario Carta e Stefano Reboli, ha visto il suo esordio a Bergamo nel 2018. E che oggi campeggia nel capoluogo emiliano, roccaforte di CHEAP, nelle vesti di una nuova affissione sulle bacheche di, ça va sans dire, via Irnerio.
“La Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazione Unite, è stato – dicono gli organizzatori – il documento più tradotto nel mondo, disponibile in più di 500 lingue (tra cui l’esperanto) e nel corso degli anni è diventata un comune standard di obiettivi da raggiungere per tutte le persone e per tutte le nazioni. Oggi di fronte ai profondi e drammatici cambiamenti geopolitici, la Dichiarazione riveste un’importanza ancor maggiore rispetto al giorno in cui fu presentata”.
Per farlo, “Abbiamo chiesto ad un gruppo di designer, provenienti da diversi ambiti ed esperienze professionali, ma tutti sensibili alla tematica, di realizzare un manifesto ispirato alla Dichiarazione universale dei diritti umani. Nelle loro diversità i manifesti rappresentano non solo stili e codici espressivi differenti ma anche una moltitudine di pensieri con la quale vi invitiamo a confrontarvi”.
Ne sono venuti fuori, attraverso una campagna di comunicazione che ha cercato di attivare un dialogo con il pubblico o nel pubblico modificando l’ambiente urbano, aggiungendo forme, colori, caratteri tipico dei poster, la trattazione del tema dei diritti: “Il diritto di liberarci dalla paura e dalla povertà, la libertà di parola, la libertà di movimento, la sicurezza, l’accesso all’educazione e alle cure mediche, il godere dei benefici derivanti dai provvedimenti di giustizia sociale ed economica sono solo alcune delle garanzie, raccolte nella Dichiarazione, che ancora oggi ci troviamo a dover reclamare”.
I poster del progetto UDHR posters for Human Rights sono stati realizzati da Alberto Biffi, Laura Bortoloni, Cristiano Bottino/studio FM milano, Mauro Bubbico, Gianluca Camillini, Dario Carta, Francesco Dondina, jekyll & hyde, Orith Kolodny, LaTigre, Lucia Lamacchia, Gianni Latino, Claudio Madella, Armando Milani, Francesca Pignataro, Stefano Reboli Studio, Mariangela Savoia.
[URIS id=5972]