Di Copula Mundi avevamo già parlato, entusiasti, l’anno scorso, quando era nato dall’unione di quattro associazioni culturali e di altri singoli provenienti da diverse realtà attive all’interno del territorio fiorentino come naturale conseguenza del festival Icchè ci vah ci vole. In realtà anche quest’anno il festival culturale e itinerante a base di arte, musica, teatro, danza, workshop e laboratori aperti a tutti è tornato al Parco delle Cascine di Firenze, da giovedì 29 agosto a domenica 1 settembre. E, colpevolmente, non ne abbiamo parlato.
Per recuperare, vogliamo raccontarvi una storia nella storia. Quella che, all’interno del Festival per la creazione di immaginari condivisi, ha visto protagonista Ache77 nella realizzazione delle scenografie di questa appena passata edizione.
Il progetto, curato dalla bravissima Street Levels Gallery, prende il nome di “Ritratti dall’infanzia negata” e, utilizzando come supporto i teli in PVC mash che ricoprono la struttura appositamente costruita per il progetto, infatti, ha visto collaborare, per la seconda volta assieme, l’artista Ache77 e il fotografo situazionista Pino Bertelli.
Di quest’ultimo è infatti “Contro la guerra – Ritratti dall’infanzia negata”, raccolta di sessanta ritratti di bambini (provenienti da Africa, Medio Oriente, Chernobyl) che hanno visto la guerra, la fame, la paura, inviandola a noi con i propri sguardi. “Questo libro – raccontano gli organizzatori – è un atto di accusa contro l’indifferenza e la barbarie di tutte le guerre, ma anche un invito alla pace”.
Da qui, la raccolta di teli realizzati a mano da Ache77 ha preso il nome di “Ritratti dall’infanzia negata” e, partendo dalla selezione di dieci scatti tratti dal libro, lo ha portato a dipingere volti “che ritraggono sembianze di bambini che ci guardano con la loro bellezza estrema e ammaccata. Tutto qui: non si vedono né soldati, né macerie, solo volti di bambini che accusano la malvagità di tutte le guerre”.
Già in passato Ache77 e Pino Bertelli si sono trovati a collaborare per la realizzazione del murale “Gente della Città del Ferro” nel complesso ex-Ilva di Follonica: “questa fruttuosa collaborazione – proseguono gli organizzatori – ha trovato il suo perfetto connubio nell’attenzione che entrambi gli artisti rivolgono allo sguardo dei soggetti rappresentati”.
Le dieci opere che vanno a comporre l’installazione “Ritratti dall’infanzia negata” sono state interamente dipinte a mano in una settimana dall’artista assieme al team di volontari messi a disposizione dal festival. Ora che il festival è concluso, i teleri sono stati smontati e immagazzinati dalla Street Levels Gallery, la stessa che sta cercando un posto dove esporli non senza qualche inevitabile difficoltà.