Un ponte tra l’Albania e la Puglia, solcato da piedi (o, forse, è meglio dire mani) argentini, venezuelani, francesi, inglesi, spagnoli, polacchi, americani e italiani. Così potremmo definire la nuova edizione (la seconda consecutiva, per l’esattezza) di MurAL Fest che si è tenuto dall’1 all’8 giugno scorsi per le strade di Tirana.
Un festival dalle mille anime che, grazie alla sinergia tra il dipartimento albanese preposto alla cura e all’organizzazione del decoro urbano, Dekori Tirane, e il collettivo artistico leccese 167Bstreet, è stato l’occasione, sulla falsa riga del progetto avviato nel 2018, di vedere all’opera differenti artisti coi rispettivi linguaggi visivi in un vero e proprio evento culturale. Ma anche in una più giorni che è stata rara opportunità di coesione sociale tra la cittadinanza e gli artisti. L’obiettivo: dare continuità a linguaggi visivi carichi e densi di valori umanitari, sociologici, rispettosi dell’identità multiculturale, dando “voce” all’incredibile cambiamento e fermento artistico di cui la capitale albanese è protagonista.
E allora via di opere di Solo & Diamond, Mabel Vincentef, Ivan Tresoldi, Nemo’s, Nulo, Dimitris Taxis, Stinkfish, Chekos’art e Davide DPA, artisti, questi, che sono stati invitati da 167/BStreet. Dekori, invece, ha coinvolto Simizkazot, Franko Dinaj, Ardit Borici, Marjola Mocka, TMX, Irlo Doidoi, Harriet Wood, Illuminaries e Bjanka Dule.
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