Nato nell’ambito di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, Without Frontiers – Lunetta a Colori, il festival di riqualificazione urbana e valorizzazione culturale attraverso interventi di artisti provenienti da tutto il mondo, spegne quest’anno la sua quarta candelina.
Da oggi fino al 23 giugno, infatti, otto artisti lavoreranno nel quartiere Lunetta, aumentando così a 35 le opere che sono state realizzate nelle precedenti edizioni da personalità quali Corn79, Bianco Valente, Boogie, Ericailcane – Bastardilla, elbielem, ETNIK, Joan Aguiló, Joys, Mach505, Made514, Molis, Panem Et Circenses, Peeta, Fabio Petani, Perino Vele, Sebas Velasco, Vesod e Zedz. Nel 2019, invece, gli artisti chiamati dall’associazione culturale Caravan SetUp in collaborazione con Il Cerchio E Le Gocce saranno Corn79, Dado Ferri, Fátima de Juan / XENA, Michele GIANGRANDE, Mohamed Lghacham, Mach505, Mrfijodor e TELMO MIEL: saranno loro a confrontarsi sul tema scelto dalla curatela, quello, cioè, del “È sui fianchi delle città…che si sviluppa la vita” che prende spunto dal libro “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Robert M. Pirsig, romanzo di formazione in cui viene raccontata una Grande Avventura del protagonista e del figlio in sella alla motocicletta. Il percorso si trasforma così in un viaggio nella mente e nel pensiero, dove “la vera motocicletta a cui state lavorando è una moto che si chiama voi stessi”: un itinerario interiore in cui molte generazioni si sono riconosciute e continuano a riconoscersi.
Per sabato 22 giugno 2019 è prevista anche la seconda edizione della Notte Bianca dell’Arte di Lunetta, in concomitanza con l’inaugurazione dei nuovi wall painting, con la festa di quartiere organizzata da Rete Lunetta e con la Festa della Musica.
Come dicevamo, “Without frontiers – Lunetta a colori” nasce nel 2016 con Mantova Capitale Italiana della Cultura: si tratta, dunque, di un festival di arte contemporanea che si svolge nel quartiere Lunetta, alla periferia Nord di Mantova e di un progetto che è un inno all’abbattimento delle frontiere e della divisione, a favore di una continuità culturale che unisce il centro delle città alle sue periferie. “Sviluppa – dicono gli organizzatori – una relazione tra il concetto di arte urbana e di arte pubblica attraverso l’intervento di artisti affermati nell’ambito del graffiti-writing e il coinvolgimento di autorevoli artisti contemporanei che non necessariamente hanno utilizzato il tessuto urbano come veicolo principale per la loro arte”.