Era il 2005 quando uno dei più famosi e importanti street artist italiani (e non solo), Blu, ha posato i suoi pennelli su alcuni edifici del piccolo paese lagunare di Comacchio. Da quel momento, e partire dal 2017, ha preso vita Manufactory Project, un progetto nato dalla necessità di valorizzare l’arte urbana nel Comune di Comacchio, arrivata come un fulmine a ciel sereno proprio 14 anni fa. Grazie all’iniziativa culturale “Spina Festival”, poi, nel tempo è stato possibile fruire opere di grande prestigio non solo di Blu, ma anche di Erucailcane e dell’artista inglese Lucy McLauchlan.
L’obbiettivo di Manufactory Project è quello di valorizzare e tutelare le opere che già colorano Comacchio e soprattutto continuare a dare la possibilità ad artisti internazionali di arricchire a livello artistico e culturale i luoghi reputati idonei dall’Amministrazione Comunale.
Quest’anno Manufactory Project è giunto alla sua seconda edizione: dal 14 al 16 giugno, infatti, saranno 27 gli artisti coinvolti in un solo weekend. Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Gera, Riccardo Buonafede, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Isra Paez, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes, Alessio Bolognesi, Toni Espinar, Eleman e Giusy Guerriero saranno i protagonisti dell’edizione 2019, che si propone di continuare la riqualificazione delle mura perimetrali dello Stadio di Comacchio, iniziata l’anno scorso, aggiungendo 3 interventi dislocati sul territorio tra Comacchio, Porto Garibaldi e Lido degli Estensi.
Tema dell’edizione 2019 sarà poi il ponte, un esplicito richiamo ai ponti di Comacchio, denominato “la piccola Venezia”, e un modo per sottolineare la connessione con altri festival come OSA, Vedo a colori e 167/B. Sarà presente anche il noto cappellaio Roberto Lucchi, che creerà un “cappello dell’artista” appositamente per il festival.