Alla Street Levels Gallery apre Dildo, la “cosa a tre” a base di subvertising di Hogre, Illustre Feccia e DoubleWhy

di Clara Amodeo

DILDO! Grande apertura nuovo punto vendita!
Al numero 74rosso di via Palazzuolo, inaugura il nuovo punto vendita della catena di centri commerciali DILDO!
Siete tutti invitati a partecipare.
Siamo lieti d’invitarvi all’inaugurazione del nuovo punto vendita DILDO, che aprirà le sue vetrine alla città di Firenze il 15 di Febbraio dalle ore 18.00. Per l’occasione, troverete scontati prodotti di prima qualità come le cedrate Massoni, i Nestrip al gusto di cacao e gli spaghetti di grano duro DioScotto.
Occasione assolutamente imperdibile per accaparrarsi i migliori prodotti che lo spettacolo ha da offrirvi. Per il taglio del nastro è previsto uno spettacolare intervento del trapper del momento Debord Ebbasta.

“Dopo averlo provato, non posso più farne a meno”
La sig.ra Maria del terzo piano

“Un’impresa esemplare per il rilancio economico”
The Economist

“Noi già lo adoriamo”
Vittorio Feltri

Persino il comunicato stampa che annuncia l’apertura della mostra è in pieno stile “brandalistico” e anti-advertising, non senza una buona spolverata di riferimenti porno e osceni. Ossia? Dildo è l’esposizione collettiva di Hogre, Illustre Feccia e DoubleWhy che inaugura oggi alla Street Levels Gallery di Firenze, e che qui rimarrà fino all’8 marzo. Un vero e proprio threesome, in cui tre artisti da sempre noti per la loro attivita di subvertising (interessantissima branca dell’arte pubblica non sempre adeguatamente approfondita) portano al centro della loro (e, quindi, nostra) riflessione “l’esplorazione dell’aspetto osceno del consumismo”, come ha detto DoubleWhy in un’intervista rilasciata per l’occasione ad Artuu. Che continua: “la logica del porno, che è in contrapposizione con l’erotico, pone l’altro come oggetto, da usare e consumare. In questo atto di consumo, l’io si disintegra, si annulla nell’oggetto feticcio”.

“Il consumismo, come il feticismo, è una forma di religiosità primitiva – le fa eco Illustre Feccia in un’intervista a Exibart – che prevede l’adorazione di oggetti considerati “magici”. Dildo, quindi, è un feticcio da adorare e comprare, è un “dio di PVC” che possiede virtù straordinarie che donano giovamento, piacere e potere a chi lo possiede! Il consumismo è visto e analizzato nei nostri lavori anche nel suo aspetto di totale abbandono all’osceno, nel momento in cui l’acquirente s’innamora dell’articolo in vendita. Nelle dinamiche consumistiche i confini tra soggetto e oggetto si perdono, tanto che non si riesce più a distinguere chi compra da chi è comprato!”.

Una riflessione, insomma, sul consumo più sfrenato e porno, figlio (se non nipote) della nostra epoca. E, tramite cui, gli artisti cercheranno di compiere il “miracolo” della sovversione pubblicitaria: quello, cioè, di suscitare nell’osservatore un sentimento che sia l’esatto opposto, di riprendere la distanza dall’oggetto brandizzato agendo su di esso, manipolandolo e riconsegnandolo denso di nuovi significati. Non è un caso che, oltre a essere esposte una serie di serigrafie, installazioni e disegni originali nati da un lavoro di documentazione delle affissioni fatte in strada tra Londra, Lucca, Varsavia e Roma, il progetto si svilupperà anche in strada e nello spazio occupato della Polveriera, dove sarà organizzato un laboratorio creativo di gruppo, in collaborazione con il collettivo Ribellarti».

E dalla Street Levels Gallery fanno sapere: “Vorremmo mettervi a conoscenza delle pratiche del subvertising, portarvi degli esempi e darvi in mano gli strumenti per sfidare apertamente la sacralità dello spazio pubblicitario, metterlo in discussione e in ridicolo, distruggendone i dogmi. Dildo vuole essere un ulteriore passo in quel percorso che mira a portare finalmente l’essere umano, al suo ruolo di protagonista nello spazio pubblico”.

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