L’associazione culturale Another Scatch In The Wall è diventata una ACU! Ebbene sì, siamo ufficialmente parte della prestigiosa rete branca del progetto ministeriale, realizzato in collaborazione con Inward, “Do The Writing!”. Ma di cosa si tratta? Andiamo con ordine.
Nel 2009 Scratch doveva aspettare altri 5 anni per vedere la luce, io ero al primo anno di università e il Ministro della Gioventù e INWARD davano vita alla campagna nazionale di sensibilizzazione “Do the Writing!”, indirizzata a promuovere e valorizzare la creatività urbana italiana, a partire dalle associazioni no profit giovanili esplicitamente indirizzate a tale obiettivo e così messe in rete. Come si legge sul sito, “Scopo della campagna è stato anche quello di contribuire alla corretta comprensione del fenomeno nel pubblico, nel privato e nel terzo settore, verso opinione pubblica, decisori politici e sistema dei media, potendo contare su centinaia di amici, sostenitori e promoter in tutta Italia”.
Un lavoro indispensabile per mettere un po’ d’ordine laddove (ahimè, ancora oggi) ordine non c’era. Da questo alveo, poi, sono nate le ACU, Associazioni per la Creatività Urbana, di cui oggi facciamo parte anche noi di Another Scratch In The Wall: “Da un più ampio numero di organizzazioni che lavorano sul tema – si contnua a leggere sul sito – sono maturate quindi le ACU Associazioni per la Creatività Urbana, la maggior parte delle quali hanno poi firmato il protocollo DTW, e tra queste le più attive hanno seduto al Tavolo Tecnico sulla Creatività Urbana, dalle cui proposte di valorizzazione un nucleo ancora più ristretto e maturo ha dato infine vita al Coordinamento”.
E ancora: “ACU è l’acronimo di Associazione per la Creatività Urbana. È una denominazione nata al caldo delle discussioni sulla cosiddetta “questione dei graffiti” del 2008, riferibile a tutte le organizzazioni no profit italiane operanti, in massima parte, su progetti di creatività urbana e che contano una composizione significativa di creativi urbani, i quali proprio nella forma associativa ritrovano un utile strumento di progettazione e di dialogo con le istituzioni.
La fattispecie istitutiva, il portato organizzativo, i risultati materiali ed anche un trend di inclusione delle nuove generazioni hanno consentito, in tre anni, la realizzazione di un network nazionale cui afferiscono centinaia di giovani creativi urbani. Al 31 dicembre 2012, le ACU riconosciute sono 40, in 15 regioni d’Italia. Costituitesi tra il 2000 e il 2017, la loro rete rappresenta un unicum al mondo. In particolare, quelle aderenti alla campagna Do The Writing! sono iscritte al Registro Nazionale ACU e i loro Presidenti hanno lavorato alle specifiche proposte di valorizzazione per il Tavolo Tecnico sulla Creatività Urbana”.
Da quel momento qualcuno si è aggiunto al progetto, proprio come noi di Scratch grazie ai ragazzi di Inward: speriamo, assieme alle altre 4 realtà lombarde e alle altre 45 ACU disseminate in tutta Italia, di potere dare anche noi il nostro contributo a una rete tanto interessante ed eterogenea, la stessa che ha dato frutto a studi, percorsi e progetti tanto validi quanto, last but not least, Oculus.