“La voce del popolo” di Guerrilla SPAM tra Torino, Firenze e Bologna

di Clara Amodeo

Ok, lo ammetto: non ero stata sul pezzo e il progetto mi era sfuggito (almeno fino a quando non ne avevo parlato con la prode Sara Manfredi di CHEAP). Eppure, a farmi tornare alla mente “La voce del popolo” di Guerrilla SPAM, ci ha pensato un altro dei miei punti di riferimento, Matteo Bidini, che sulla sua pagina Facebook, lo scorso 8 dicembre, mentre tutti erano prsi dalla frenesia dei regali surante la Festa-della-Madonna, ha postato questo:

Nelle scorse settimane a Torino, Firenze, Bologna e altre città italiane sono apparsi diversi manifesti che recitano:
ISTRUISCITI PER NON DIVENTARE COME ME – razzista, fascista, omofobo, xenofo, misogino.
Questa serie di 5 manifesti fa parte del progetto “La voce del popolo” di Guerrilla SPAM e le immagini sono liberamente scaricabili a questo link.

Molti sono stati strappati, coperti o raschiati via perché è ovvio, danno fastidio a molte persone che in quei patetici omuncoli ci si rivedono. Mi interessa però porre l’attenzione su cosa è successo in via de’ Pepi a Firenze, quando uno degli abitanti del palazzo sul quale era stato affisso un manifesto, di seguito strappato, ha deciso di armarsi di pennarello e “restaurarlo”. È sicuramente molto bello e curioso vedere come si sia creato un legame spontaneo tra l’artista ed il fruitore, per mezzo di un duplice atto illegale. Tutto questo nello spazio pubblico della strada.

P.S. Quando si dice che i muri raccontano storie ?

Non so voi, ma io l’ho trovato meraviglioso. Meravigliosa non è solo l’ennesima dimostrazione che il detto (vessillo di questo blog) “muri puliti popolo muto” è quanto mai vero e vivo, anche (o soprattutto) sotto l’egida dell’illegalità; meraviglioso è anche il gesto di un libero cittadino che, di fronte a valori comuni e condivisibili resi sotto forma di un’arte tuttavia sfregiata, si rimbocca le maniche e, in completa autonomia, aggiusta da sé il torto che l’opera ha subìto per mano di qualcuno che, come dice mio padre, “o è poco informato dei fatti o è in malafede”. Un ponte, insomma, tra artista e fruitore, che, costruito nel libero spazio della piazza (quella reale, e non quella virtuale dei leoni da tastiera) rende compiuta l’opera, veicolando davvero “La voce del popolo”.

Questa fatto mi dà anche lo spunto per parlare di un progetto che mi piace e che condivido appieno com’è, appunto, quello di “La voce del popolo” di Guerrilla SPAM. “La serie di manifesti – raccontano da Guerrilla SPAM – vuole essere una sorta di “catalogo dei cattivi esempi”, con teste caricaturali e grottesche che identificano cinque personaggi: il razzista, il fascista, lo xenofobo, l’omofobo, il misogino. Questi volti grotteschi recitano sempre la stessa frase in prima persona “Istruisciti per non diventare come me” come fosse un mea culpa. Il messaggio, semplice e diretto, è quello che la cultura può aiutare ad essere cittadini migliori, più aperti, sensibili e curiosi verso gli altri.

Va aggiunta una precisazione: studiosi come Jean Clair o Umberto Eco hanno più volte ribadito che, nella storia, persone colte (come alcuni gerarchi nazisti) hanno compiuto atti ignobili come stragi, attentati e violenze; basta pensare a Goering o Goebbels che collezionavano arte raffinata e gasavano in massa gli ebrei. Ribadito che questo è vero, ed è dimostrato, a nostro parere, la cultura e la conoscenza possono comunque aiutare ad avere una più profonda sensibilità e empatia verso gli altri; eccezioni considerate”.

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