Non si fermano le murate realizzate in occasione della collaborazione tra Lavazza e Comune di Torino a sostegno dei Global Goal dell’ONU: questa volta vi presentiamo “Cernunnos”, realizzata da UFOCINQUE aka Matteo Capobianco in Lungo Dora 50.
Il goal con cui UFOCINQUE si è cimentato è stato il numero 11, dal topic “città e comunità sostenibili”: “Nel 2015 – vi si legge – il 54% della popolazione mondiale (4 miliardi di persone) viveva nelle città, mentre si prevede che entro il 2030 saranno in totale cinque miliardi le persone che risiederanno in agglomerati urbani. In Italia, nel 2015 l’11,3% della popolazione soffriva di disagio abitativo nelle aree densamente popolate, contro una media Ue del 5,2%.
“Per questo – mi racconta UFOCINQUE – ho voluto ragionare sul termine sostenibilità: il lemma viene da “sostenere”, quindi tenere su, da qui mi sono immaginato una città “elevata” dalle corna di un grande cervo. Non solo. In varie tradizioni mitologiche, infatti, il cervo ha rivestito un ruolo significativo, in particolare il rinnovo periodico del suo palco è stato visto come simbolo della fecondità, del rinnovo continuo della vita, dei ritmi di crescita, morte e rinascita. E così, il palco di corna del cervo nell’opera si trasfigura in rami di alberi, che proteggo un grande nido con all’interno un uovo, ovvero l’uovo cosmico, identificato anticamente con l’anima del mondo.
Nella parte superiore dell’opera, una città si eleva sopra tutto, la città ideale, che non può esistere senza il suo essere sostenibile, se non in armonia con il ciclo della vita naturale. La città rappresentata ha chiari riferimenti al borgo medioevale e rappresenta il patrimonio storico artistico italiano come valore da preservare. In ultimo il murales è disseminato di simboli alchemici, lettere e numeri: si tratta infatti anche di un grande rebus con un significato nascosto, un gioco che vuole mettere lo spettatore nella condizione di poter cercare una propria chiave di lettura del sottotesto nascosto”.