Zed1 porta alla decima edizione di Desvelarte la sua Alejar a la muerte

di Clara Amodeo

Nella città di Santander è diventato un’istituzione, al punto che il Festival di Arte Pubblica Desvelarte ha appena spento la sua decima candelina. Per l’occasione, dal 6 al 16 settembre, la kermesse, iniziata nel 2009 e sotto la direzione e l’organizzazione di ACAI, l’Associazione Culturale degli Artisti Indipendenti della Cantabria, ha voluto festeggiare i suoi 10 anni di attività con un ricco programma a base di interventi di arte urbana, percorsi guidati, azioni e dibattiti.

Non è un caso. In questi 10 anni i più importanti protagonisti, nazionali e internazionali, della Street Art, dei Graffiti, del design, del fumetto e dell’illustrazione sono intervenuti in diverse parti della città, offrendo nuovi spunti di riflessione sull’arte pubblica arricchita dalla presenza di incontri, passeggiate, percorsi guidati, workshop, azioni e performance.

Quali novità, dunque, per quest’anno? In prima battuta il progetto “S.O.S. Planet” degli studenti della Scuola d’Arte (Inma Martínez, Daniel Fernández, Jonathan Puente, Jennifer Conde, Sara Pérez Martínez, Pablo Mazón, Isabel Ceballos e Marina Acïd, sotto la direzione dell’artista Vanesa Amutio), che dall’8 settembre hanno realizzato otto interventi pittorici nella Plaza del Cuadro di Santander approfondendo i problemi legati al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e al degrado del nostro ecosistema.

E poi El Poste C.A.R.R.L.O.O.S., uno degli spazi espositivi più emblematici del Festival Desvelarte, situato nella rotonda tra calle del Sol e Paseo Menéndez Pelayo, che ha ospitato un intervento del creatore leonese Juan Luis García Díez dal titolo “Haikus de estantería”; la serie di conferenze  sul tema dell’arte pubblica curata da Marta Mantecón, e dal titolo “L’azione e lo specchio”, con tanto di performance e action art di Tamara García e dalla performer e giornalista Ana Esmith; il progetto “De las calles un museo”, organizzato da DidacArt, un team composto da Laura Crespo e Alfredo Santos, che ha offerto due percorsi guidati che che hanno permesso ai visitatori di seguire le tracce dei progetti che hanno costituito la spina dorsale del Festival negli ultimi dieci anni e che hanno lasciato un segno temporaneo nella città.

Ma poteva mancare uno dei grandi classici del festival, il programma “Huellas”? In questa decima edizione sono stati sette gli artisti che, nell’alveo dell’arte urbana europea e non, hanno lasciato il loro segno in città. Tra loro il portoricano Anamarietta, il galiziano Peri Helio, il catalano Santos de Veracruz e gli artisti cantabrici 7Pies (Nacho Bengoechea) e LEA (Laura Escallada). La nota comune a tutti gli interventi è stata quella di riflettere sul legame sempre più problematico che l’uomo ha con l’ambiente naturale. Come? Attraverso la biologia, l’astronomia o l’ecologia, al fine di lasciare agli abitanti deglispazi interessati un suggestivo repertorio di flora, fauna e personaggi reali o immaginari che forniranno un nuovo sguardo sulla città.

Proprio come ha fatto Zed1, all’anagrafe Marco Burresi, che ha appena ultimato il suo intervento (l’ultimo del Desvelarte), intitolandolo “Alejar a la muerte”, ovvero “Allontanare la morte”. Si può scampare alla morte? E’ quanto si è chiesto anche Zed1, riflettendo sulla necessità di condurre una vita equilibrata facendo attenzione a ciò che mangiamo. Non è un caso che quanto da lui rappresentato sia un coraggioso cavaliere che solca il mare, trasportando sulla sua imbarcazione gli spinaci, i mirtilli, lo zenzero e l’aglio e affrontando la morte con una spada di carota e uno scudo di melograno.

“L’ispirazione – raccontano gli organizzatori – è arrivata diversi mesi fa, quando Zed1 decise di fare più attenzione alla sua alimentazione ed al cibo che abitualmente consumava, anche se è durato poco. Purtroppo, in più occasioni, il bozzetto di questo muro era stato rifiutato a causa della presenza della morte, vista come una figura eccessivamente tetra, che avrebbe spaventato i bambini e fatto infuriare gli anziani. Per fortuna non è stato lo stesso a Santander dove, seppur all’inizio gli organizzatori del Desvelarte Festival fossero un po’ spaventati dalle reazioni che un teschio avrebbe potuto avere sui cittadini, alla fine tutto è andato per il meglio, regalando alla città una splendida opera murale che non ha tardato a conquistare tutti quanti, anche anziani e bambini, alimentando confronti e dibattiti costruttivi fra i passanti”.

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