In origine furono, nel comune di Trino, Mr Fijodor, Giorgio Bartocci, Etnik ed Eleuro cui si aggiunsero, l’anno successivo, Mr Wany, Cor1, Dios, Bers (mixed boiled crew), Mister Thoms, CT, Ameza dalla Germania, Ufo5 e Corn. Oggi (e fino al 30 ottobre), a due anni di distanza dalla prima edizione, FallOut Walls torna come mostra antologica negli spazi di Docks 74 a Torino.
L’esposizione, nata dalla collaborazione tra Note di Colore (storica organizzatrice di FallOut Walls) e Il Cerchio E Le Gocce, nasce come evento collaterale dell’omonimo festival, nato nella primavera 2016 a Trino come prima rassegna di urban-art, writing, graffitismo, e muralismo mai organizzato nel Vercellese/Alessandrino. Il festival ha lo scopo primario della riqualificazione urbana e, donando nuova vita ad edifici in stato di abbandono o degrado, crea scorci inaspettati e sorprendenti al fine di dare vita a quello che gli organizzatori stessi chiamano “un vero e proprio “museo diffuso” del graffitismo, un percorso urbano che rende l’arte fruibile a tutti”.
Non è dunque una caso che i lavori degli artisti che vi hanno partecipato siano caratterizzati da uno sguardo ironico e irriverente, leggero e impegnato, ognuno secondo la propria visione del mondo e dell’arte. Loro le opere esposte, inedite e realizzate su carta. E non è nemmeno un caso che lo spazio sceto per la mostra sia proprio il Docks 74 Art Gallery, nato grazie all’associazione Il Cerchio E Le Gocce, che fin dalla sua nascita (2001) si occupa della promozione sul territorio delle culture underground, con attenzione particolare alla street-art e al graffiti-wrinting.
[Foto di Manuel Scalas]