Ozmo torna negli States, e lo fa in grande stile: “Untitoled” è infatti il murale di 11×24 metri che ha dipinto sulla parete dello storico strip club Mitchell Brothers O’ Farrell Theatre, nel quartiere di Tenderloin, della città di San Francisco. Descritto dallo scrittore e giornalista Hunter S. Thompson come “la Carnegie Hall del sesso pubblico in America”, questo luogo che dal 1977 è un luogo simbolico della baia è diventato oggi il supporto per la sua opera di Street Art di 270mq.
Quest’ultima reinterpreta uno dei quadri più iconici della storia dell’arte occidentale, la “Déjeuner sur l’herbe” di Édouard Manet, elaborando una nuova personalissima composizione: “Untitled” è infatti un vero convivio di figure femminili completamente nude e uomini vestiti-mascherati che, sdraiati sull’erba, conversano tra di loro. Ed ecco che tra la ninfa del Tiziano che sta versando dell’acqua in una vasca e una Barbie a farle da contrappunto, sotto lo sguardo dell’artista divenuto Minotauro e quello minaccioso della pantera simbolo di Cartier, si staglia poderosa l’allegoria dell’amore del Bronzino.
Miscelando immagini di nudità sacra e profana, icone delle mitologia classica, Ozmo studia la composizione arricchendola con dettagli ambigui e spregiudicati che si intrecciano in una nuova opera che riporta la purezza dell’estetica classica nel decadimento dell’interpretazione contemporanea. L’opera è stata realizzata dall’artista, in collaborazione con John Vochatzer e con il contributo dell’associazione no profit a servizio dell’arte It’s Your District.
Ma non finisce qui: dall’1 luglio al 31 agosto la Fifty24SF Gallery, storica galleria dell’underground statunitense, nell’Haight Ashbury district, epicentro della Summer of Love, culla della controcultura e incubatore di nuovi ideali, ospiterà la prima mostra personale dell’artista negli Stati Uniti. “Ferro e Oro”, questo il titolo, presenterà un corpo di opere inedite, piccole e grandi tele di pvc riciclato sulle quali Ozmo assimila le contraddizioni di una città ricca di fermenti e iconografie frammentate, traducendole in composizioni enigmatiche.
Come nasce l’idea di un murale di 11×24 metri a San Francisco?
Avevamo fissato una mostra a dicembre piu un muro come da tradizione street artistica. Avevo già realizzato un murale a dicembre.
Come mai hai scelto proprio l’esterno di uno strip club?
È un muro storico, nel quartiere che ospita interventi di molti street artist internazionali… Il Tenderloin.
L’iconografia coniuga figure tratte dai dipinti di Tiziano, Bronzino, Manet e, mi pare, Picasso con figure pop come la Barbie e Topolino: qual è il significato dell’opera?
Non cerco un significato univoco, mi sembra riduttivo. Realizzo esperimenti visivi dove quando funzionano l’osservatore proietta se stesso nelle immagini.
Non è la prima volta che dipingi negli States: come ti trovi rispetto all’Italia?
Molto bene, i passanti non mi hanno mai ringraziato così tanto in italia.
In concomitanza con il murale è stata inaugurata la tua mostra “Ferro e Oro”: che cosa presenterai?
Dei quadri inediti realizzati con una tecnica nuova per me, oltre a un pezzo molto grande che ha partecipato ad una mostra museale collettiva.
0 commenta
[…] incisioni rupestri, realizzate a partire dall’VIII millennio avanti Cristo. Lo sa bene Ozmo che, dopo la sua ultima fatica tra il vetro e il cemento di San Francisco, ha deciso di puntare al verde dei boschi della provincia di Brescia per organizzare la seconda […]
[…] milanese e porti tutta la tecnica e la bellezza dell’arte nostrana in trasferta negli States. Dopo San Francisco, infatti, anche la città di Miami ha invitato l’artista a realizzare un grande murale: l’opera […]