Ne avevano già stampate diverse copie a dicembre, ma sono letteralmente andate a ruba. Tanto che questa sera, mercoledì 10 febbraio, alle 18.30 alla Triennale di viale Alemagna si terrà la presentazione ufficiale nientemeno che della prima ristampa. Parlo del catalogo di “Energy Box Milano. La prima grande mostra a cielo aperto”, l’evento che questa estate (e poi durante una Sant’Ambroeus special edition) ha ricoperto 180 centraline A2A e Aem di tutta Milano con le opere di 54 artisti, milanesi e non.
Il catalogo è stato realizzato da Skira e contiene le foto che Olivia Gozzano ha realizzato delle centraline semaforiche, oltre che una breve bio e le indicazioni web degli artisti. Ad aprire il volume ci sono, oltre ai ringraziamenti del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e di Fondazione Aem, anche i testi critici del curatore, Flavio Caroli, e del coordinatore, Davide Atomo Tinelli. È proprio quest’ultimo a dirmi: “È un bel prodotto realizzato grazie a una fotografa di eccellenza, Olivia Gozzano. Ci sono tutte le cabine fatte durante la prima tranche e alla special edition per Sant’Ambrogio: su 723 cabine totali, 54 artisti ne hanno dipinte 180, con 3 o più cabine a testa. Il catalogo è in italiano e inglese”. Ma quello che ci chiediamo tutti è: ci sarà un’altra grande edizione milanese? “La seconda edizione – prosegue Atomo – è quella in cui speriamo, e stiamo lavorando perché si possa fare. Le richieste sono moltissime: da quando è partito il progetto a oggi le mail che chiedono interventi in zona sono moltissime, ultima quella dei pompieri di Corvetto che chiedono colore per i loro muri. E in più moltissimi artisti che si propongono per la seconda trance con tanto di invio di curriculum vitae”.
Tra loro, gli artisti, anche Rendo ha partecipato. “Io che abito nella periferia nord di Milano – mi ha detto – avverto il peso di vivere in una zona ex industriale priva delle più elementari qualità estetiche. Dopo aver partecipato alla prima edizione di Energy Box ho iniziato a riflettere sull’utilità sociale di questa operazione vedendo in esse la possibilità di trasformarle le scatole semaforiche in un presidio di senso, in grado di ridare dignità estetica a quei luoghi che ne sono privi. Ne ho parlato più volte con Atomo, pregandolo, nel caso ci fosse una seconda edizione, di affidarmi quei luoghi in cui il mio lavoro credo sarà più utile”. È d’accordo con lui Atomo, che dice: “Finalmente Milano ha il suo rinascimento dopo anni di oblio e cultura zero. Volenti o nolenti con Expo Milano è tonata a conquistare la medaglia di capitale culturale d’Italia”.
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